Gay & Bisex
Giocando a Calcio - 20 - Finale
di Marcus95
23.06.2022 |
14.319 |
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"«Sì, sono io» disse Luigi sistemandosi il pacco barzotto e mettendo poi le braccia dietro alla testa e allargando le gambe quasi in segno di sfida..."
Capitolo 20: FinaleAndrea entrò nell’ufficio di Matteo con la divisa della squadra. Era da mozzare il fiato tanto che Matteo rimase senza parole e gli ci volle qualche istante per riprendersi dalla figura di uomo che aveva davanti. Con quelle scarpe, calzettoni, pantaloncini che segnavano un bel pacco e la maglietta attillata che metteva in mostra i suoi pettorali. Mentre Andrea camminava per l’ufficio si sentivano i tacchettini delle scarpe che risuonavano. Andrea si fermò davanti a Matteo.
«Io le mutande le ho addosso. Va bene?» Chiese Andrea.
«No dai toglile. Io non le porto» disse Matteo ammiccando.
Avere il suo migliore amico davanti a lui con la divisa era una cosa eccitante. Andrea senza neanche voltarsi si abbassò in un solo passaggio sia pantaloncini che mutande. Rimasto nudo tolse pantaloncini e boxer dai piedi e annusò il boxer prima di metterlo in faccia a Matteo che inspirò forte.
«Hai già i coglioni sudati» disse Matteo sorpreso.
«Io sempre» disse Andrea prendono Matteo per la testa e buttandola sul suo cazzo moscio.
Matteo sbatté contro il cazzo di Andrea e contro le sue palle. Avevano un forte odore di sudore e di uomo che lo eccitarono subito.
«Dai smettila» disse Matteo prima di essere lasciato andare da Matteo. «Tu stai qui e segui il piano. Arrivo tra 5 minuti» aggiunse Matteo prima di uscire lasciando Andrea da solo nel suo ufficio.
Andrea rimasto solo si mise i pantaloncini senza boxer accomodandosi sulla sedia di Matteo seguendo i piani.
Qualche minuto dopo come aveva detto Matteo ritornò con qualcuno al seguito. Luigi sbucò dalla schiena di Matteo. Appena vide Andrea si sorprese.
«Wow» disse Luigi vedendo Andrea seduto al posto di Matteo. Luigi sapeva chi era Andrea.
«Luigi dico bene? Oppure La Bestia?» Disse Andrea con un piccolo ghigno.
Luigi al posto di sentirsi fuori luogo si inorgoglì per quel complimento, specie se detto da un uomo affasciante come Andrea. Luigi si sedette davanti ad Andrea mentre Matteo rimase in piedi.
«A cosa devo il piacere?» disse Luigi guardando negli occhi Andrea.
«Io e te abbiamo in comune più cose di quanto immagini. Matteo mi ha raccontato tutto del vostro rapporto» disse Andrea facendo calare il silenzio.
«Capisco» disse Luigi quasi pietrificato.
Il silenzio era quasi imbarazzante. Luigi fissava dritto Andrea che fissava Luigi e Matteo fissava prima uno e poi l’altro.
«Tu sei la bestia e hai la bestia giusto?» Disse Andrea tranquillo.
«Sì, sono io» disse Luigi sistemandosi il pacco barzotto e mettendo poi le braccia dietro alla testa e allargando le gambe quasi in segno di sfida.
«Beh ragazzo non hai visto niente. Io sono Il Bestione e ho Il Bestione» disse Andrea alzandosi in piedi e facendo cadere i pantaloncini. Si prese il cazzone e lo schiaffò sul tavolo davanti agli occhi di Luigi.
«Wow ma che cazzo è? Quanto cazzo è grosso?» Chiese stupefatto Luigi.
Andrea ghignò nel vedere gli occhi del ragazzo sul suo cazzone. Vedeva come lo bramava e vedeva che nei pantaloncini di Luigi stava crescendo qualcosa.
«23 centimetri di cazzone di un uomo» fu la risposta di Andrea.
«Wow sei enorme» disse Luigi alzandosi in piedi e togliendo prima i pantaloncini rossi e poi gli slip neri della Puma e deponendo il suo cazzo sul tavolo davanti a quello enorme di Andrea.
«17 centimetri di cazzo di ragazzo» disse Luigi.
Andrea sorrise nel vedere il cazzo di Luigi che stava sviluppando molto bene.
«I miei due cazzoni preferiti» disse Matteo godendosi la scena. «Ora rimettete i giocattoli al loro posto e andiamo».
«Posso stare anche io senza mutande?» Chiese Luigi dopo aver visto che Andrea non le aveva.
«Assolutamente no. Ora preparati» aggiunse Matteo.
Qualche minuto dopo Luigi seguito da Matteo e Andrea entrarono nello spogliatoio dove c’erano tutti gli altri giocatori. Luigi aveva ancora un pacco abbastanza grosso e la cosa non sorprese Alberto. Andrea non avendo le mutande e non essendo tornato moscio del tutto aveva un bel pacco che puntava verso l’esterno e molti occhi dei giocatori si soffermarono a guardare quel pacco. Giorgio era presente ma non disse nulla quando vide suo padre entrare. Andrea alzò la mano e salutò tutti prima di spostare la mano per andare a sistemarsi il pacco. Gli occhi di tutti seguirono quella mano e videro quanto fosse grosso il cazzo del nuovo arrivato.
«Lui è Andrea e oggi ci farà compagnia per l’allenamento in vista della partita di settimana prossima. È un grande esperto di calcio e la sua esperienza ci potrà essere d’aiuto» spiegò Matteo.
Tutti furono contenti della notizia ma pochi riuscirono a dimenticare quella ravanata al pacco che Andrea si era fatto.
***
Sul campo tutti cercavano di dare il proprio meglio per non fare brutta figura con la nuova figura. Andrea e Matteo cercavano di dare più consigli possibili ai giocatori. Stava arrivando una partita molto importante. Sul campo si muovevano bene sia in coppia che singolarmente in modo tale da dare il massimo numero di consigli. Il loro lavoro lo prendevano seriamente. A Giorgio faceva strano vedere suo padre sul campo con lui ma ne era felice. Era bello poter avere sul padre accanto a lui che gli dava dei veri e seri consigli su come giocare meglio. Luigi nonostante cercasse di concentrarsi sul gioco non riusciva a togliere gli occhi da Andrea e dal suo pacco che sbatteva a destra e a sinistra quando correva. A volte passava vicino ad Andrea e sussurrava “Bestione” facendosi sentire. Andrea sorrideva ma lasciava cadere la cosa.
Finito l’allenamento Matteo mandò tutti i giocatori a lavarsi, tutti tranne Alberto, il capitano, Luigi, il miglior giocatore e Giorgio, la nuova recluta. Loro cinque andarono avanti per altri quindici minuti perfezionando dei movimenti specifici per eccellere nel gioco. Alberto fu mandato alle docce mentre Luigi e Giorgio rimasero sul campo a fare dei tiri alla porta. Luigi era davvero bravo e giocava molto di strategia. Giorgio purtroppo era molto prevedibile. Dopo una mezzora di esercizio furono congedati anche loro due. Luigi e Giorgio andarono verso gli spogliatoio saltellando mentre Andrea e Matteo rimasero in campo.
Nello spogliatoio Luigi si liberò delle scarpe che gli facevano male ai piedi e le lanciò di lato. Si tolse anche la maglia sudata e i pantaloncini rimanendo con solo le mutande e i calzettoni.
«Ma quanto è grosso tuo padre?» Disse Luigi senza pensare. «Nel senso fisicamente. Tanti muscoli» si corresse.
«Sì dai abbastanza. È altro che è davvero grosso» disse Giorgio per nulla in imbarazzo a rivelare a Luigi le misure di suo padre.
«Ho visto cazzo. Hai visto che pacco aveva quando è entrato? Poi non aveva gli slip da come gli si muoveva» disse Luigi sognando quel pacco.
«Boxer» disse Giorgio piano.
«Cosa?»
«Boxer, mio padre porta i boxer, non gli slip» precisò Giorgio.
«Ah sì?» Disse Luigi immaginandosi quei boxer pieni del bestione di Andrea. «Le ha belle?»
«Molto e ci sborra anche dentro» disse Giorgio senza freni.
«Porca troia. Davvero? Ne farà tanta se ha i coglioni come i tuoi».
«In realtà li ha più grossi dei miei» aggiunse Giorgio.
Luigi era su di giri. Non ci poteva credere. Stava facendo quel tipo di conversazione con il figlio dell’uomo dei suoi sogni che ammirava tantissimo. Ma la cosa strana era che suo figlio si stava confidando con lui senza neanche aver bisogno di tirargli fuori le parole di bocca. Si confidava liberamente sulla vita intima di suo padre. Nelle mutande di Luigi il suo cazzo iniziò a crescere.
«Tuo padre mi fa sto effetto» disse Luigi toccandosi il pacco e liberandosi poi dalle mutande. Il suo cazzo di 17 centimetri uscì veloce sbattendo sugli addominali. Era molto duro e sulla cappella c’era una piccola goccia.
«Sei un maiale» disse Giorgio perdendo ogni censura.
«Smettila di fare il santo che sei duro anche tu» disse Luigi afferrando il pacco di Giorgio che era rimasto in mutande. Il cazzo non era duro ma era barzotto.
Giorgio si lasciò toccare il pacco da Luigi prima che quest’ultimo gli tirasse giù le mutande lasciandolo nudo con il cazzo finalmente duro e con solo i calzettoni addosso. Entrambi si liberarono anche dell’ultimo pezzo della divisa e si avviarono verso le docce con calma ma con le erezioni che tiravano e puntavano sul davanti.
Aperta l’acqua si godettero il getto caldo. Non si accorsero che delle figure entrano entrate. Le figure erano due e si fermarono proprio davanti alle docce.
«Vi trovo sempre nello stato che più preferisco» disse la voce di Matteo.
Luigi e Giorgio guardarono davanti a loro e videro Matteo e Andrea all’interno dello spogliatoio con ancora la divisa addosso che li guardavano. Entrambi avevano le braccia conserte ma Luigi e Giorgio avrebbero giurato di aver visto un movimento nei pantaloncini di Andrea.
«Cazzo duro ragazzi?» Chiese Andrea guardando le due erezioni e constatando che Luigi aveva davvero un grande cazzo.
«Tu che dici?» Disse Luigi prendendo la parola e toccandosi l’erezione.
Giorgio non avrebbe mai saputo rispondere in quel modo davanti a suo padre e a Matteo ma Luigi aveva il coraggio di farlo e fu grato che lo avesse detto. Le parole di Luigi erano come una sfida ai due uomini.
«Luigi su forza fai quello che mi fa impazzire. Fai vedere ad Andrea il giochino» incalzò Matteo guardando Luigi.
Luigi fece un ghigno e il suo sguardo si spostò da Matteo ad Andrea e arrivò fino al pacco di Andrea che era molto barzotto. Si vedeva tutta la forma del pisellone di Andrea che tirava nei pantaloncini.
«Certamente piselloni» disse Luigi e si avvicinò a Giorgio sussurrando qualcosa nell’orecchio.
I due ragazzi si presero saldamente il cazzo alla base e iniziarono a fare l’elicottero con le proprie erezioni. Matteo e Andrea si godettero la scena. Vedevano quei due cazzi girare velocissimamente in circolo. Quello di Luigi era davvero grosso e si vedeva sul volto di Luigi che ci stava mettendo molto impegno. Andrea si divertiva nel vedere suo figlio e il migliore amico ruotare il cazzo come faceva lui quando aveva la loro età. Andrea sorrise e si toccò il pacco oramai in erezione con la mano. Il movimento dei ragazzi andò a scemando prima di fermarsi.
«Volete vedere due cazzoni da uomini?» Chiese Andrea guardando negli occhi i due ragazzi.
«Certo cazzo!» Disse Luigi senza neanche pensare. Non avrebbe mai voluto perdersi un momento del genere.
Andrea guardò Matteo e si spogliarono completamente rimanendo nudi con due belle erezioni grosse. Gli occhi di Luigi e di Giorgio correvano lungo i corpi dei due uomini e sulle loro possenti erezioni. Andrea andò in avanti e si mise in mezzo ai due ragazzi mostrando la sua erezione di 23 centimetri. Le mani di Luigi presero in mano il cazzone di Andrea massaggiandolo tutto. Andrea godeva sotto quel tocco. Mise le braccia dietro alla testa esponendo i peli sotto le ascelle e Luigi mettendosi in punta di piedi glieli leccò gustandoseli.
«Sai di vero uomo» disse Luigi.
Matteo si godeva la scena nel vedere il suo migliore amico in mezzo a due ragazzi che adorava. Davanti a lui c’erano tre piselloni belli grossi e pronti a giocare. Anche le mani di Giorgio si aggiunsero a quelle di Luigi nel toccare il cazzo di Andrea. Era un misto di curiosità e sega. Andrea guardò negli occhi il figlio.
«Allora ti piace proprio la sensazione di toccare il cazzone a tuo padre eh?» Disse Andrea.
Matteo si fece avanti e andò a toccare il cazzo di Giorgio che tirava molto ma una mano lo fermò. Alzò gli occhi e vide che era la mano di Andrea. Andrea si liberò il cazzone dalle mani di Luigi e si posizionò davanti a Matteo.
«Hai avuto la tua occasione di giocare col cazzo di mio figlio. Adesso gioca lui» disse Andrea spingendo Matteo contro il muro della doccia mostrando il suo culo voglioso.
Andrea prese il cazzo di Giorgio e lo guidò verso il culo di Matteo. Giorgio non oppose resistenza ma non avrebbe mai creduto di dover fare sesso con il suo coach. Guardò negli occhi suo padre che lo rassicurava stringendo la mano con dentro il suo cazzo. Andrea sputò quattro volte nella sua mano e massaggiò il cazzo di Giorgio prima di puntarlo verso il culo di Matteo. Giorgio entrò piano nel culo di Matteo ma con un consiglio di Andrea entrò dentro tutto in un solo colpo.
«Andrea che figlio di troia che sei» disse Matteo facendo finta di lamentarsi ma godendo come una cagna.
«Zitto te. Hai il cazzo di mio figlio nel buco del culo» replicò Andrea toccando il corpo del figlio e segando il cazzo di Luigi.
«Toccami i coglioni» disse Luigi prendendosi il cazzo in mano e sentendo la mano di Andrea sui suoi coglioni.
Non erano così grandi come quelli del figlio ma Luigi aveva dei bei coglioni. Andrea segava il ragazzo ed era colpito dalla durezza e quella grandezza di quel cazzo. In poco tempo Luigi ansimò forte e Andrea capì che stava per venire. Luigi era troppo eccitato dall’idea di essere in presenza di Andrea e di giocare col suo cazzo.
«Sborrami sul cazzo» disse Andrea a Luigi.
Luigi non capì più nulla dopo quella frase ma Andrea vide i coglioni di Luigi ritirarsi e la cappella farsi più grande così gli prese il cazzo e lo mise sopra al suo cazzone proprio mentre Luigi iniziò a sborrare. Tutta la sborra bianca e calda di Luigi finì sul cazzo di Andrea coprendolo completamente. Quando Luigi si calmò guardò l’opera d’arte che aveva fatto sul cazzone di Andrea. Vedeva la propria sborra sul cazzone che tanto desiderava. Andrea baciò sulla bocca Luigi e con la mano si segava il cazzo spalmandosi tutta la sborra di Luigi lungo tutta l’erezione. Andrea si posizionò dietro al figlio Giorgio e si avvicinò al suo orecchio.
«Tuo padre è dietro di te. Siediti sul mio bestione, ti piacerà» disse Andrea.
Giorgio stava ancora scopando Matteo e sentiva il cazzone di suo padre Andrea sul suo culo che picchiettava. Luigi aveva capito l’idea di Andrea e sorrise prendendosi il cazzo in mano e iniziando a segarsi. Giorgio andò più in dietro a ogni spinta e Andrea andava più avanti. Piano piano e centimetro dopo centimetro con i lamenti e gemiti di Giorgio che non solo stava scopando il suo coach ma stava anche prendendo nel culo il cazzone di suo padre, si ritrovò a scopare ed essere scopato nello stesso istante.
Andrea stava fermo così come Matteo. Il ritmo lo dettava Giorgio che era in mezzo ai due uomini. Giorgio godeva ad alta voce nel sentire il suo cazzo dentro al culo stretto di Matteo e sentire il suo buco aperto dal cazzo di suo padre. Giorgio godeva nel sentire i gemiti di suo padre. Luigi si mise dietro ad Andrea e gli fece divaricare ancora di più le gambe. Poi fece aprire le gambe a Giorgio e infine a Matteo. Si posizionò sotto ai tre uomini e si concentrò sui loro coglioni. Alternava mani e lingua sui coglioni di Matteo, Giorgio e Andrea. Il suo preferito era diventato Andrea con quei coglioni enormi. Erano così grossi, sodi e pelosi. Erano bellissimi da toccare ma soprattutto da passarci la lingua. Sentire lo scroto ruvido e peloso e mangiare quelle belle palle così grosse da essere come quelle di un toro.
Nel mezzo di tutta quella perversione, Giorgio che scopava Matteo che gemeva come una cagna in calore per via di avere un bel cazzo nel culo e nel sentire le palle di Giorgio che gli sbattevano sul culo, Giorgio che scopava per la prima volta e veniva scopato per la prima volta nello stesso istante, Andrea che scopava suo figlio, voleva così tanto la sua verginità e l’aveva ottenuta in quel momento, e tutti che avevano le palle massaggiate e leccate dalle mani e lingua esperte di Luigi. In quel turbinio di emozioni e di eccitazione iniziarono a sborrare a turno. Il primo fu Matteo seguito da Luigi, Giorgio e infine Andrea che sborrò nel culo di suo figlio prima di togliere il cazzo che ancora sparava e prendendo la testa di Luigi e buttandola sul suo cazzo ficcandoglielo in bocca.
«Oh sì cazzo tieni anche la sborra di un uomo ragazzo» disse Andrea urlando dal piacere e sborrando gli ultimi fiotti nella gola di Luigi che assaporava la sborra di Andrea e la buttava giù. Era buonissima a detta sua. Una cosa mai provata.
Una volta scaricati tutti, si guardarono e si misero a ridere. I cazzi di tutti erano ancora abbastanza duri. Non erano al loro massimo ma erano in tiraggio. Tutti si guardavano ma non dicevano nulla.
«Adoro questi allenamenti» disse Luigi rompendo il silenzio e guardando in faccia il suo nuovo idolo: Andrea.
Andrea sorrise avendo capito che quella frase era per lui.
«Tranquillo, da settimana prossima affiancherò Matteo e non metterò mai le mutande sotto la divisa e cercherò di stare il più possibile barzotto, così voi due e tutti gli altri ragazzi potrete vedere il cazzo di un uomo».
Giorgio e Luigi furono molto felici della notizia. Matteo non ne sapeva niente ma credeva anche lui che fosse una bella cosa. Andrea sorrise e si toccò il cazzone.
***
Andrea entrò in casa arrabbiato. Anche quella sera non aveva scopato. La ragazza con cui era uscito aveva avuto paura della sua erezione troppo grossa. Sapeva che il suo bestione poteva far paura ma odiava tornare a casa con i coglioni ancora pieni. Passando davanti alla porta del figlio la trovò chiusa e questo significava solo una cosa: suo figlio si stava segando.
«E anche oggi si scopa domani» disse Andrea ad alta voce prima di chiudersi in camera sua.
Giorgio da dentro aveva sentito tutto e smise di segarsi il cazzo duro. Sapere che suo padre non aveva scopato per via delle sue dimensioni Monster lo rendeva triste. Aspettò qualche minuto prima di uscire dalla sua camera per recarsi nella camera di suo padre. Aprì la porta della camera senza neanche bussare. Trovò suo padre nudo e col cazzone in mano e il telefono nell’altra. La cappella veniva coperta e scoperta dal prepuzio, Giorgio adorava quella cosa.
«Che fai papà?» Chiese Giorgio fingendosi innocente.
«Mi masturbo il bestione perché ho ancora i coglioni pieni» disse Andrea fissando il figlio nudo davanti a lui con il cazzo in tiro. «Te che fai col cazzo duro?» Aggiunse.
«Mi stavo segando anche io. Posso masturbarti io il bestione papà?» Chiese Giorgio con gli occhi con un luccichio.
Andrea sorrise.
«Certamente figliolo. So che tu non hai paura del mio bestione» disse Andrea fissando gli occhi del figlio.
Giorgio saltò sul letto e Andrea spense il telefono e guardò suo figlio mettersi in mezzo alle sue gambe. Giorgio prese in mano il cazzone del padre e lo masturbò. Poteva vedere da così vicino il prepuzio che copriva e scopriva la cappellona rosea del padre. Il cazzone durissimo e tutta l’asta lunga e grossa. Infine, i coglioni penzolanti e grossi e pelosi proprio come piacevano a lui. Vicino al corpo del padre vide i boxer neri che aveva portato Andrea tutta sera. Andrea si accorse che Giorgio li stava guardando.
«Sono belli sudati» disse Andrea indicando i boxer.
Giorgio senza smettere di masturbare il cazzone di Andrea prese i boxer in mano e li annusò sulla parte centrale dove solitamente suo padre mette il cazzone e i coglioni. L’odore era stupendo. Annusò ancora prima di lasciarli cadere e guardando il cazzone del padre e poi gli occhi maliziosi del padre.
«Bravo figliolo, adesso prendi in bocca il bestione di tuo padre».
FINE
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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